LIVE
Il live
è tutto ciò che si sviluppa in tempo reale, nel campo dell’audio sono tutti
quegli eventi ( es. concerti, conferenze, sfilate, cabaret, spettacoli in
generale), in cui il tecnico deve svolgere le proprie operazioni in tempo
reale, a differenza dello studio dove, pur essendoci diritti e doveri ( es.
esigenze di produzione, su tempi di vendita e costi, o, considerando anche
situazioni più piccole, la semplice consapevolezza di non far aspettare troppo
il cliente, proponendo un lavoro di qualità in poco tempo cosi da far
risparmiare anche le piccole tasche del cliente e rimanere in buoni rapporti
per ulteriori e futuri progetti ), si ha molto più tempo per sviluppare nel
migliore dei modi il proprio compito ( es. mix per cd audio) e rimediare agli
errori.
Nello studio si cerca
poi di ottenere il migliore suono possibile che possa essere ascoltato ovunque,
al giorno d'oggi con l'aiuto del mastering, questo perché, come si vedrà, ogni
sistema di ascolto, in cui prendo dentro tutta la catena audio, dai microfoni ,
ai cavi, agli amplificatori, e ai diffusori, è differente da un’ altro, in
termini di qualità, quantità e sensazione di percezione musicale e risponde in
modo differente a seconda dell'ambiente in cui tale suono è diffuso. Mentre nel
live si cerca di ottenere il migliore suono possibile per quel contesto ambientale.
Quindi il tecnico live rispetto a quello di studio deve essere più rapido nei
ragionamenti e con una maggiore
intuizione sempre in breve tempo, per arrivare subito ad una soluzione.
Ad es.
la risoluzione di problemi quando essi si manifestano. ( es. rottura di cavi,
mal funzionamento o non funzionamento dell’impianto audio ecc. ) oppure gestire
in modo rapido “ in tempo reale “, una corretta miscelazione dei volumi durante
la performance dei musicisti in un concerto musicale e tutto quello che ne fa a
capo, ( check sound, cablare e installare i microfoni, l’impianto ecc.. ).
Mentre il tecnico da studio dovrà ottenere una maggiore precisione e chiarezza
curando tutti i dettagli, per quanto riguarda l’ottenimento di un suono finale
il più qualitativo possibile.
Nel
campo musicale, il live riguarda principalmente due aspetti :
1.
Spettacoli
all’aperto
2.
Spettacoli
al chiuso
Gli
spettacoli all’aperto sono quegli eventi in cui il suono viaggia in una vasta
area senza confini. Senza barriere che possono riflettere il suono e creare dei
comportamenti spesso non voluti alla nostra percezione. Quindi si dice che il
suono viaggia in un CAMPO LIBERO ( free field ), che è il fenomeno acustico più
semplice da studiare.
Alcuni esempi di spettacoli all’aperto sono : concerti
negli stadi, nelle piazze, nei parchi, comunque in ambienti molto grandi, se
pur come si vedrà non ideali in campo reale, in quanto un’ostacolo più o meno
lontano sarà sempre presente e pronto a intralciare questo suono incidente, con
fenomeni connessi. Un esempio, è il prato o l’asfalto su cui poggiamo generalmente
i piedi ai concerti, ma anche muri e barriere, come eventi musicali in piazze.
Gli
spettacoli al chiuso invece sono confinati e quindi il suono viene riflesso
dalle pareti confinanti, causando variazioni del suono percepito, sia come
pressione sonora ( il volume percepito ), sia come spettro in frequenza (tonalità).
Quindi si dice che il suono viaggia in un CAMPO DIFFUSO ( diffused field
). Fenomeno molto
più complesso da studiare.
Alcuni esempi di spettacoli al chiuso sono: concerti
nei palazzetti, conferenze in auditorium, eventi teatrali.
In modo
più approfondito, ma anche più complesso da prevedere, ( oggi di aiuto ci
vengono molto i software di simulazione acustica ambientale ), esistono altri
fenomeni che possono alterare la colorazione del suono, sia in ambienti
all’aperto che al chiuso. Questi fenomeni che vedremo poi più approfonditamente
sono: Diffrazione, Rifrazione, Trasmissione, Assorbimento dell’aria, ed
Interferenze varie.
BREVI CENNI SULLE NORME IN VIGORE:
Nel live
come del resto in qualsiasi ambiente dove viene riprodotto un programma
musicale, ci sono delle normative da rispettare dettate da delle leggi. Una di
queste e forse la più importante è quella stabilità dalla legge quadro sulla
massima pressione sonora di un programma musicale nei luoghi di intrattenimento
danzante, di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi
( il volume che noi
sentiamo ), ( art. n. 215 d.c.p.m 1999 ) come concerti all’aperto o nei locali
( discoteche e pub ), ed è di 95 dBALeq, ( Tale terminologia verrà analizzata
più avanti in argomento di acustica, ma vale la pena accennarla già adesso per
una migliore comprensione ).
Il dB indica in questo caso la pressione sonora,
quindi il volume percepito, Leq, indica la pressione sonora media in un certo
tempo. Per fare qualche paragone, 95 dB o meglio dB SPL ( Sound Pressure Level,
per indicare che rappresenta la pressione sonora ), può essere equiparato ad
una televisione ad alto volume.
Molto
spesso e soprattutto nei grossi eventi, si fa uso di un misuratore di pressione
sonora ( FONOMETRO ), che, al massimo potrà indicare 95 dbA.
( verrà poi
spiegato più avanti il concetto di dB, ponderazione A e Leq ).
Se il valore
viene superato in presenza di controlli, possono scattare delle sanzioni. La
peggiore è appunto quella dell’interruzione del concerto e di una pesante sanzione.
Questa stessa
normativa dice anche che, il massimo valore ammissibile di pressione sonora è
di : 102 dBAmax, ( identificabile come picco in un breve istante di tempo e quindi
non più medio come nel caso precedente, ma non ancora certi del suo effettivo
valore ). Questi parametri, ancora non molto chiari per quanto riguarda il
metodo di misurazione e valutazione, indice del fatto che anche le stesse
normative, stese da persone non sempre competenti, sono fonte di dibattito per
tecnici e Sound Engineer, identificherebbero i valori massimi di esposizione
del nostro orecchio al fine di non arrecare danni permanenti.
In
realtà, questo aspetto ( la risposta dell'orecchio ai suoni percepiti ), è
talmente complesso e vario, che una legge univoca non sarebbe adeguata, in
quanto esistono tabelle riportate da studi sperimentali, che illustrano la
massima pressione sonora sopportabile dal nostro orecchio in relazione al tempo
di esposizione, alla frequenza e ai picchi di valore, ( quest’ultimo indica, in
termini di tempo, la durata di quel determinato impulso sonoro alla sua massima
intensità ). Non potendo comunque stabilire innumerevoli normative di
riferimento, si applicano pur erroneamente.
Un’altra
normativa interessante, riguarda la massima pressione sonora presente
all’interno o presso abitazioni, al fine di non arrecare disturbo ( decreto
attuativo legge quadro n.447/1995 )
Abitazione
con finestre aperte: di giorno 50 dB ( 6.00 – 22.00 )
di notte 40 dB ( 22.00 – 6.00 )
Abitazione
con finestre chiuse: di giorno 35 dB ( 6.00 – 22.00 )
di notte 25 dB ( 22.00 – 6.00 )
Anche
queste, come prima accennato, sono dibattito di discussioni in quanto stabilite
da persone non sempre competenti in materia. Come controparte i fonici e tutti
gli esperti in acustica ritengono che queste norme siano troppo rigide, in
quanto i valori dettati ( es. 95 dBA ), sono misurati tenedo conto del rumore e
non del suono. In pratica il rumore è un segnale continuo, mentre il suono ha
una sua dinamica ( cioè varia tra volumi alti e bassi ), e qunidi è meno
fastidioso per il nostro orecchio sentire un suono dinamico più che un rumore
costante.
Le
normative che riguardano i valori massimi ammissibili in abitazioni,
sono da considerare a livello nazionale, e possono subire variazioni a seconda
della classe di appartenenza di tale luogo, es. se fa parte di un’area
protetta, o residenziale oppure industriale. Esistono comunque tabelle
identificative di tutte le variazioni ammesse.
Oltre a
queste variabili, vi possono essere quelle dettate dal comune stesso in cui
verrà svolto l’evento.
FIGURE PROFESSIONALI :
Nel
mondo del live, molto più vasto e soprattutto più costoso dello studio, soprattutto
per la quantità di materiale utilizzato, pur essendo a volte più scadente di
quello in studio, fanno parte numerose figure professionali.
ARTISTA
E BAND: elementi su cui si basa l’intero concerto, sono i musicisti.
A volte
l’artista è parte della band e a volte usufruisce di turnisti che lo
accompagnano nel concerto. Il tecnico audio assieme ad altre figure
professionali come stage manager e road manager, puo dare consigli sulla
sistemazione dei musicisti ad es. su di un palco, ma comunque deve sempre
rispettare le esigenze e le scelte strumentali del gruppo.
PRODUZIONE
: si occupa di organizzare e distribuire ai promoter i concerti, sono una serie
di agenzie che contattano i vari musicisti e il vario personale come rental
audio, luci, ecc. e tutto il caterimg.
DIRETTORE
DI PRODUZIONE : è tramite tra l’agenzia di produzione ed il personale. Prende
tutte le decisioni in merito al tour. Spesso è seguito da un’assistente.
TOUR
MANAGER : fa le veci del direttore di produzione, è sempre presente ad ogni
data del tour.
ROAD
MANAGER : assiste i musicisti durante il tour.
TOUR
DIRECTOR : direttore artistico del tour.
PRODUCTION
MANAGER : è il responsabile del concerto.
STAGE
MANAGER : è il responsabile del palco.
PROMOTER
: è la persona che acquista il concerto.
ORGANIZZATORE
DEL CONCERTO : è la persona che acquista il concerto dal promoter in una data e
in un luogo stabilito.
Per i
servizi aziendali :
RENTAL COMPANY
( compagnia di noleggio ), è il termine più idoneo per identificare il tipo di
servizio offerto dalle aziende di spettacolo che forniscono materiali di vario
genere come appunto audio, luci, video. Tali compagnie si sono sviluppate non
per vendere il proprio prodotto ad un determinato acquirente, ma, probabilmente
incentivato anche dagli elevati prezzi di mercato e dalla stessa produzione,
distribuire attrezzature e materiali, invece precedentemente acquistati
dall’azienda stessa, a sotto strutture che ne richiedono l’indispensabile utilizzo.
In Italia, più per moda che per correttezza, si cade spesso nel nominare queste
attività, sotto il falso nome di Service
( Servizio ), in quanto meno
rappresentativo del vero operato di queste aziende.
RENTAL
AUDIO : Compagnia che fornisce materiali audio per lo spettacolo, comprensiva
tutta la catena audio. Quindi microfoni, cavi, componenti vari, amplificatori e
impianto audio, mixer, outboard. Ecc..
RENTAL
LUCI : Compagnia che fornisce materiali luci per lo spettacolo, comprensiva
tutta la catena luci, quali, strutture americane e impalcature per il loro
sostegno, dimmer, mixer luci, fari alogeni, teste mobili, scanner, follow spot
ecc…
RENTAL
VIDEO : Compagnia che fornisce materiali video per lo spettacolo, comprensiva
tutta la catena video, quali, strutture per il sostegno di schermi video,
schermi video, video proiettori, schermi a led, ecc…
FULL
RENTAL : Compagnia che fornisce materiali audio, luci e video.
Per
quanto riguarda il personale audio, si possono identificare le seguenti figure
professionali :
FONICO
DI SALA : cura l’audio per il pubblico, è la persona che sta difronte al P.A. (
public adress ) ( impianto
audio ), è la persona che mixa tutti gli strumenti musicali al fine di renderli
più intelleggibili e realistici possibili al pubblico che ascolta. La sua
postazione si chiama F.O.H. ( front of house ).
È anche colui che da
indicazioni sul posizionamento dei microfoni e a volte è proprio lui che
gestisce il tutto, anche le mandate monitor sul palco quando non è presente il
fonico di palco. Per la rispettiva posizione difronte e di comando al P.A.
viene spesso anche chiamato in termini inglesi F.O.H. Engineer, e/o soprattutto
con termine americanizzato Sound Chief Engineer ( Ingeniere capo del suono ). A
volte poi, se il lavoro del fonico di sala è particolarmente impegnativo, esso,
può essere accompagnato da un’assistente.
FONICO
DI PALCO : cura l’audio per i musicicsti, nelle grandi manifestazioni questa
figura è sempre presente. Ha il compito di posizionare e settare correttamente
i monitor da palco. Per la sua postazione verso il controllo dell’audio per i
musicisti viene anche chiamato con termine inglese Stage Monitor Engineer, e/o
americanizzato Sound Crew Chief Engineer ( Capo del suono per l’equipaggio “ i
musicisti “ ).
Alche il fonico di palco, come il fonico di sala, può essere
accompagnato da un assistente. Alcuni, ritengono che, il mestiere del fino di
palco, sia quasi più complesso di quello del fonico di sala, se pur con meno
responsabilità. Si vedrà poi in materia di Tecniche di mixaggio il perché.
Assiste
i musicisti durante la loro performance regolando le mandate ausiliare tramite
un mixer apposito, chiamato mixer da palco. In pratica, aumenta o cala il volume
del relativo strumento scelto dal musicista nel proprio monitor, assieme ad
effetti e vari processamenti del segnale audio, creando un mix a parte per ogni
musicista.
P.A.
MANAGER: è la persona che si occupa del posizionamento e della taratura dell’impianto
audio P.A. , è scelto dal rental stesso. È anche chiamato System Engineer o
Sistemista se si occupa anche dell’installazione dello stesso. Tale figura, è
nata da pochi anni, grazie all’avvento sul mercato dei moderni sistemi line
array, che richiedono, come si vedrà in materia di diffusori acustici,
l’utilizzo di una figura professionale qualificata, che abbia competenze e
conoscenze su come procedere all’installazione, cablaggio e taratura.
SOUND
DESIGNER : molto spesso a questa figura puo essere associata quella del
consulente. In
pratica ( al mondo d’oggi tramite appositi programmi software ), stabilisce
quale comportamento dovrà tenere l’impianto audio nel determinato luogo,
seguendo un certo principio di installazione. Quindi come il suono dovrà diffondersi
nell’ambiente e cioè il più uniforme possibile.
BACKLINER
: fanno da supportro ai musicisti, posizionano i microfoni e seguono i
musicisti durante la performance. Ad es. devono essere pronti a salire sul
palco se un cavo o un microfono si rompe o non funziona più. È colui che cabla
l’intero palco, dai collegamenti microfonici ai monitor. È spesso aiutato dal
fonico di palco.
ROADIE :
sono gli uomini di fiducia dei musicisti, si occupano di accordare gli
strumenti e di provare i suoni, e anche di tarare gli amplificatori o accordare
pelli della batteria. Possono fare a volte anche il sound check al posto dei
musicisti stessi, e anche i backliner.
CENNI STUDIO
DI REGISTRAZIONE
Lo
studio di registrazione, è quell’ambiente acusticamente tarato, affinché,
quando sia emessa una vibrazione sonora, l’ambiente risponda nel migliore dei
modi, per permettere al fonico che sta mixando un brano o lavorando su di un
file audio, di percepire ogni singolo suono nella sua reale forma senza
colorazione, ( indipendente dal punto della sala in cui ci
si trovi ad ascoltarlo ), dovute alle riflessioni ambientali, in modo da creare
un mix, il più possibile pulito affinché quando poi verrà ascoltato in un
qualsiasi altro ambiente, suoni comunque bene, senza troppe colorazioni in più,
oltre quelle dell’ambiente stesso in cui verrà ascoltato.
Per far questo si
stabiliscono molti fattori, calcolati e tarati attraverso la scrittura e stessura
di progetti, basandosi completamente sul proprio bagaglio culturale e sulla
propria esperienza tecnica ( una volta ). Ad oggi invece ci vengono di aiuto,
grazie alla tecnologia computerizzata, molti software e programmi acustici,
molto più precisi e con un margine di errore ( in riferimento al contesto reale
), relativamente basso. Ovviamente la perfezione, pur complesso sia il
programma usato, non è ancora ad oggi raggiunta, e forse mai si raggiungerà.
Definire un ambiente acusticamente perfetto, è ancora fantasia, ma molti studi
di registrazione di livello professionale, ci arrivano vicino.
Il
tecnico audio di uno studio di registrazione, ha il compito di registrare gli
strumenti voluti, nel migliore dei modi e nell’ambiente migliore relativo al
quel tipo di sonorità cercata, in modo che, la risposta timbrica dell’ambiente,
dia quel contributo in più per definirlo già di partenza un suono di qualità.
Una
volta registrato ogni singolo strumento separatamente dagli altri, in modo da
avere solo il suono puro di quello strumento senza i rientri degli altri; anche
se a volte come nel caso di registrazioni di musica classica o performance
teatrali, è molto utilizzata anche una registrazione nel complesso, e cioè con
tutti gli strumenti che suonano insieme. Esistono comunque svariate tecniche che
vedremo più avanti.
Il
tecnico dovrà poi andare a modificare ( ad oggi tramite software di editing,
una volta a mano, attraverso l’ausilio di registratori analogici ), tutti quei
parametri non voluti e cioè: mettere a tempo tutti gli strumenti, se ci sono
state delle sbavature temporali, correggere i clip, se sono presenti delle
forme d’onda nella registrazione aventi un picco che porta alla distorsione, editare
le take
( performance dei musicisti ), scegliendone la migliore, in quanto
prima di chiudere la registrazione di uno strumento, generalmente vengono fatte
eseguire almeno 3 o 4 ripetizioni della stessa take, cosi attraverso l’editing
con un software ad esempio (PRO TOOLS ), si può scegliere la migliore ed
eliminare quelle più scadenti, o addirittura prendere take di una traccia e
inserirla in un'altra, se la performance è stata eseguita bene in un punto ad
esempio della prima registrazione, e bene in un secondo punto della terza
registrazione, e tutte quelle correzioni che portano ad un’ulteriore
miglioramento della qualità e dell’ascolto, al raggiungimento del mix desiderato
dal fonico, in concordo con l'artista e il produttore.
I
software e hardware di Editing come anche quelli di Registrazione, devono
essere i più precisi e qualitativamente migliori, devono poter lavorare sul
segnale audio, processandolo e modificandolo quando voluto, il più precisamente
e linearmente possibile
Ad oggi
con la digitalizzazione del suono, si necessita, per avere la migliore qualità
possibile di registrazione, convertitori A/D – D/A ( analogico – digitali ) - (
digitali – analogico ), generalmente interni al processore stesso, ( computer o
interfacce audio ), ma a volte anche esternamente, di altissima qualità, per
non incombere in errori di conversione e di degrado del segnale, oltre che
aggiunta di rumori non voluti. Ovviamente
anche tutto il resto del bagaglio strumentistico di uno studio, dovrà essere il
più qualitativo e fedele possibile, per ottenere il miglior suono voluto. ( dal
mixer, passando per cavi, microfoni, outboard e diffusori ).
In fine il tecnico,
dovrà riascoltare ogni singolo suono pre-registrato e andarlo se necessario, a
modificare, al fine di renderlo più piacevole possibile all’ascolto, basandosi
sempre sul fatto che poi il mix completo sarà e verrà ascoltato anche da altre
persone con un loro orecchio.
Una
volta editato, si passa alla fase di mixaggio, in cui ogni strumento attraverso
il mixer audio, verrà miscelato insieme agli altri, aggiungendo il
processamento se necessario, con strumenti che ne variano la dinamica, lo
spettro in frequenza e gli effetti per ricreare ambienti immaginari e definire
la posizione degli strumenti nello spazio immagine, in modo che quando il pezzo
verrà ascoltato, si avrà una sensazione di collocamento degli strumenti, ognuno
in una posizione come se stessimo vedendo l’esecuzione stessa.
Questa tecnica è
molto utilizzata nelle registrazioni di musica classica, tramite il
posizionamento corretto dei microfoni, e poi successivamente in studio, con
minime correzioni se necessarie.
I
software digitali su computer, aiutano molto il tecnico audio, e ne velocizzano
il lavoro, in quanto, quando viene inserito un campione audio dentro il
programma, viene data a noi una visualizzazione grafica relativa alla forma
d’onda, con precisioni che possono arrivare, nell’ordine del campione (
frazione di secondo dipendente dalla qualità di registrazione digitale ).
Questo ci consente di lavorare alla perfezione sul materiale. Una volta invece,
utilizzando dispositivi puramente analogici e registrazioni multitraccia su
nastro magnetico, l’editing, veniva svolto direttamente sulla pellicola,
andandola a tagliare nei punti desiderati, e rincollandola tramite apposite
colle, ad altri punti del nastro, in modo da togliere la parte non voluta, o
correggere i clip
( distorsione della forma d’onda udita come rumore ).
Il
metodo di taglio veniva eseguito, tramite apposite guide, generalmente sul multitraccia
stesso ( registratore con più di un ingresso ). E poi non c’erano tutti quei
sistemi di correzione che abbiamo invece oggi, come i plug-in ( emulatori di
processori audio all’interno del software ).
Molto utilizzati negli studi di
mastering, per rifinire qualitativamente il brano.
Una
volta mixato il brano ed averlo registrato in stereo o in surround attraverso
software appositi come Pro Tools, a
seconda dell’applicazione, si riversa il contenuto su cd o dvd o supporti audio
di qualità e poi, lo si manda ad uno studio di mastering che provvederà a
rifinire il pezzo, e rendere ancora più qualitativo il mix. A volte si possono
inviare mix di tracce, oppure un mix completo di tutti gli strumenti e la
registrazione della voce a parte, comunque con molte tracce separate si rischia
di perdere il proprio mix di partenza, in quanto verrà remixato nello studio di
mastering. In ultimo il supporto di registrazione verrà inviato ad una sala di
stampaggio che provvederà a realizzare i supporti da mandare in commercio.
DAVIDE RUIBA ( Sound Engineer )
Struttura Studio di Registrazione
Uno
studio di registrazione, è costituito da una sala regia principale, detta
CONTROL ROOM, in cui il tecnico audio, opera le sue manovre di registrazione e
mixaggio, a volte può anche essere usata come sala di editing, in cui si lavora
con le forme d’onda del segnale.
Questa sala è tarata acusticamente, per avere
la migliore risposta possibile dai suoni emessi dagli altoparlanti, anch’essi
tarati, per avere una risposta piatta con il contributo ambientale, attraverso
l’ausilio di equalizzatori.
Sempre nella Control Room, abbiamo la MACHINE ROOM,
che è quello spazio all’interno della regia in cui vengono alloggiati gli
outboard esterni al mixer ( equalizzatori processori ed effetti ). La Machine
Room, è costruita anch’essa per isolare i rumori dei processori, affinché non
creino rumore di fondo e disturbi all’interno della regia.
Vi sono poi SALE DI RIPRESA, in cui vengono
alloggiati gli strumenti da riprendere con i microfoni, al fine di registrarli.
Sono sale completamente isolate acusticamente, da quella di regia, infatti per
comunicare da una control room ad una sala di ripresa, si utilizza il talkback
del mixer audio, che manda il segnale
( la nostra voce ), alla cuffia in
testa all’artista, o a volte in monitor di ascolto posti all’interno della sala
di ripresa. Queste sale vengono costruite con una loro sonorità, in modo da
avere un contributo ambientale naturale. Infatti molto spesso si possono
trovare più di una sala di ripresa, proprio per avere più variazioni timbriche
di risposta ambientale.
In uno
studio di registrazione, anche tutto il sistema di condizionamento, luci, e
tutte quelle cose che non sono inerenti all’audio, ma sono fondamentali per
vivere nello studio, devono essere isolate al fine di non arrecare disturbi e
rumori, soprattutto in sala di ripresa, dove il suono registrato, deve essere
solamente quello che esce dallo strumento con il contributo della stanza.
A
volte per avere ulteriori sonorità ambientali naturali, si può ricorrere a
registrazioni esterne allo studio, in ambienti acusticamente accettabile a quel
fine.
Le
figure principali che lavorano in uno studio di registrazione sono:
FONICO
RESIDENTE: il fonico residente è il tecnico audio dello studio, che può essere
il padrone stesso, o il tecnico assunto da quel particolare studio di
registrazione.
ASSISTENTE:
l’assistente è colui che assiste il fonico residente, nello studio, lo aiuta a
posizionare i microfoni, a controllare se tutto funziona correttamente. Ha
anche il compito di sistemare cavi, ricablare processori, se ci sono rotture o
scablaggi. E risettare gli strumenti se per caso ci sono stati dei cambiamenti
non voluti. Molto spesso quando si finisce una giornata di lavoro, per essere
sicuri di non perdere tutti i settaggi fatti, si memorizzano attraverso Total
Recall del mixer stesso o si fotografa l’intero banco, o se digitale un semplice
storing. Una volta finita una sessione di lavoro, il fonico assistente dovrà resettare
tutto a zero, in modo da poter iniziare un lavoro dal principio.
LIBERO PROFESSIONISTA:
E’ il tecnico audio che può essere ingaggiato dallo studio per fare quella
determinata registrazione, molto spesso viene chiamato in assenza del fonico
residente, e a volte è lo stesso artista a sceglierlo.
ARTISTA e
TURNISTI: sono gli esecutori delle take che verranno registrate, possono essere
i musicisti fissi di una band, ma anche turnisti chiamati a registrare quel
determinato pezzo.
PRODUTTORI
E ARRANGIATORI: sono i responsabili del corretto svolgimento e funzionamento
del lavoro di un artista, molto spesso consigliano il tecnico audio, su come
effettuare certi mixaggi, e quale risposta deve dare il brano a chi lo ascolta.
Gli
studi di registrazione poi si dividono in Studi
Professionali, che sono quelli ad alto guadagno su cui si basano grossi
artisti e grosse case discografiche, hanno attrezzature e sale di elevata
qualità, costruite proprio per quello scopo. E Home Studio, che sono quegli studi realizzati in ambienti non
perfetti, magari su edifici pre-costruiti per altri scopi, in cui la tecnologia
non è all’avanguardia, ma che oggi grazie all’avvento del digitale, competono
molto, togliendo a volte grande lavoro a studi di livello pro.
CENNI BROADCAST
Il
Broadcast è quell’ambito in cui il suono deve essere trasmesso in più rami, legato
ad una visione dell’insieme come nel caso della televisione, o comunque dove si
necessita di avere una diramazione di trasmissioni in radiofrequenza
( radio ).
Infatti utilizzando mixer da broadcast, si possono controllare svariate uscite
ed avere un routing vero e proprio legato al video, come ad esempio in una
regia video, in cui si necessita di sentire l’audio, relativo a quel monitor,
che rappresenta la telecamera di messa in onda, cioè il video e l’audio che
sentiremo noi dalla televisione di casa nostra. E di permettere la
sincronizzazione tra audio e video. Allo stesso modo, inviare segnali a
dispositivi che trasmettono in radiofrequenza, per poter essere captati e
sentiti, attraverso strumenti come la radio.
Oltre
a queste tipologie di lavoro che può fare un tecnico audio, ne esistono altre,
come ad esempio lavorare in post-produzione per l’audio nel cinema, e quindi
con la sincronizzazione audio per film o cartoni animati. Lavorare in radio,
lavorare in sale di doppiaggio, ci possono essere svariati lavori che può
compiere il tecnico audio, l’importante è avere una buona preparazione teorica,
per poi col tempo farsi una certa esperienza pratica, e specializzarsi nel
proprio settore. DAVIDE RUIBA ( Sound Engineer )
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